mercoledì 2 ottobre 2013

Vajont 50: la pedonata

Quest'anno si celebra il cinquantenario del disastro del Vajont, un evento troppo spesso nascosto, una vergogna per il nostro Paese. Non mi voglio dilungare sugli aspetti politici e sociali della vicenda, ma penso che ricordare sia doveroso e visitare quei luoghi rende la storia, i racconti, i video reali.

Con questo spirito ho partecipato all'annuale pedonata I percorsi della memoria, una gara non competitiva per chi ha voglia di passeggiare da Longarone fino all'apice della diga attraverso il Ponte Tubo, passaggi aperti solo in occasione della manifestazione. I percorsi a cui è possibile iscriversi sono 3, a seconda del chilometraggio che si vuole percorrere: noi avevamo scelto i 17 km, per non esagerare e avere la possibilità di passare sulla diga. I punti ristoro erano diversi, ma consiglio comunque un'attrezzatura escursionistica di base per chi, come me, non è abituato alle camminate lunghe: gli scarponcini da trekking e le riserve d'acqua sono stati utilissimi!


I paesaggi naturali sono davvero meravigliosi e sebbene fosse una giornata grigia e piovosa, la gola, le montagne, i corsi d'acqua rappresentavano uno spettacolo magnifico. Si conquista la visuale della diga a poco a poco, che ancora troneggia orgogliosa e quasi intatta. Ormai svuotata dalla sua funzione originaria, è divenuta un monumento alla memoria di quello che successe quel (non troppo) lontano 9 ottobre 1963.


E' solo quasi si arriva a percorrere la passerella sulla diga che si inizia a farsi un'idea della grandezza del disastro: Longarone da lontano, la montagna franata, tutta quell'acqua, di cui adesso rimane traccia della sua furia solo sui solchi scavati sui costoni di roccia. Si scorge Casso, mentre delle nove borgate di Erto che si affacciavano sul bacino non rimane più niente.

Andando in giro per Longarone, si possono osservare cartelli con foto d'epoca della città di una volta, elegante e alla moda. Una documentazione ancor più precisa è esposta al Museo della Pro Loco: le vecchie glorie cittadine, la prima fiera del gelato, la sfilata delle scolaresche, le industrie e i vanti di un'epoca che è stata strappata via da un'onda assassina.


Quest'anno gli eventi organizzati in occasione del cinquantenario sono tanti e consultabili sul sito della Pro Loco. Se decidete di visitare quei luoghi, consiglio la lettura del libro di Tina Merlin, Sulla pelle viva, e la visione dello spettacolo teatrale di Marco Paolini: completeranno il racconto di una storia mai abbastanza raccontata.

Un posto che fa riflettere sull'Italia di ieri, che non è poi tanto diversa da quella di oggi.




Foto di F. Bartolini










Nessun commento:

Posta un commento