domenica 27 aprile 2014

I Musei Vaticani: perchè visitarli

Chiunque vada a Città del Vaticano, pensa che valga la pena andare a vedere la grandiosa Basilica di San Pietro, la piazza e il suo colonnato, che certo sono di una grandezza artistica e spirituale inestimabile. Però, andando verso Piazza del Risorgimento e poi tornando indietro si arriva ai Musei Vaticani.

L'entrata è preannunciata da una fila di persone in coda per il biglietto lunga a volte chilometri ed è per questo che consiglio a chi voglia di visitarli di prendere i biglietti sul sito ufficiale. In questo caso si paga la prevendita di 4 €, oltre ai 16€ dell'intero: un po'caro a dire la verità, ma una volta viste l'attesa di chi non ha prenotato la visita...si riconsidera il prezzo. Bisogna specifica anche giorno e ora di accesso, presentandosi nella zona riservata con un quarto d'ora d'anticipo.

L'entrata è permessa dalle 9 alle 16, ma i musei chiudono alle 18. Considerate almeno 2 ore di visita. La domenica sono chiusi, tranne l'ultima del mese in cui è previsto anche il libero accesso dalle 9 alle 12.30. Si possono prenotare anche visite notturne. Una volta verificato il biglietto, si accede alla reception, in cui si oltrepassano i controlli di sicurezza e poi si va alla biglietteria per convertire il voucher.

Ogni giovedì sono previste conferenze su temi vari e si organizzano visite didattiche, laboratoriali, per sordi  e e per non vedenti. Per maggiori chiarimenti, consultate sempre il sito ufficiale.


Si entra poi nel vero museo, che è un susseguirsi di sale spettacolari, con affreschi spettacolari, eleganti volte, cupole con aperture centrali sullo stile del Pantheon. All'inizio le collezioni sono classiche e il candore delle statue etrusche e egizie abbaglia gli occhi. Si arriva poi alla sala delle statue degli animali, ma a causa della folla nel giorno della mia visita non sono riuscita a soffermarmi.

In effetti, sebbene facciano entrare un determinato numero di persone per volta, le sale sono abbastanza piene di visitatori e si fatica ogni tanto a dare la giusta attenzione. E' permesso però fotografare, tranne che nella Cappella Sistina, e dunque mi sono goduta alcune opere a posteriori, tramite le foto.

Non sono amante del genere, ma devo ammettere che la Galleria degli Arazzi è davvero impressionante perchè le opere sembrano tutte giganteschi dipinti. Allo stesso modo, la Gallerie delle Carte Geografiche fa restare a bocca aperta, sia per la grandezza delle mappe, sia per la loro accuratezza.

Foto di F. Bartolini
La Cappella Sistina è davvero magnifica ma l'affollamento e il personale che sbraitava al microfono di non fare foto e di fare silenzio mi ha un po'distratto dall'osservare il capolavoro di Michelangelo. Forse è proprio per questi motivi, che ho preferito le Stanze di Raffaello e in particolare, la Scuola di Atene: un'opera fantastica per le allegorie, la composizione, gli accostamenti cromatici.

Vendendola sui libri di storia dell'arte non si percepisce tutta la grandiosità dell'affresco. Si rimane con la testa all'insù, a leggere tra le righe dei diversi personaggi, a osservare i loro volti e i loro gesti, a decifrare un mondo che ormai sembra tanto lontano.

Vale la pena visitare i Musei Vaticani? Decisamente sì! Non ho voluto pubblicare volutamente troppe foto sugli interni, per permettervi di meravigliarvi appena varcherete la soglia di entrata, come ho fatto io. La visita è lunga, ma anche i bambini si divertiranno ad osservare collezioni diverse e sempre spettacolari. Un posto da cui uscire con i piedi stanchi, ma con gli occhi pieni e contenti. 

Roma: 5 piazze da non perdere

Roma è una piazza: alla fine di ogni vicolo intricato o di ogni vialone, troverete uno spiazzo più o meno grande, su cui però vale sempre la pena soffermarsi. Una fontana, un obelisco, una chiesa, un caffè particolare: ci sarà sempre qualcosa per cui vale la pena passare di lì e scattare una foto ricordo.

Difficile dire quale è più bella dell'altra e se non siete mai stati nella capitale, dovete per forza programmare di vedere le piazze canoniche, nelle quali vedere i monumenti simbolo della città: Piazza Navona, Piazza di Trevi, Piazza Venezia e ovviamente, Piazza di Spagna.

Proprio dalla fermata metro A Spagna, parte la mia breve camminata verso una delle piazze che mi hanno colpito di più, Piazza San Silvestro, che prende il nome dalla particolarissima chiesa che è nascosta tra edifici antichi e eleganti, appartenuti a nobili romani nel corso dei secoli. Si entra in un cortile, prima di accedere all'edificio religioso, pieno di iscrizioni antiche e da cui si gode una bella vista del campanile romanico. La chiesa è un trionfo di affreschi, stucchi, marmi, che non sono proprio il mio genere, ma che mi hanno strappato un WOW! tanto è grandiosa. Il monastero annesso è diventata la sede delle Poste: entrateci, è gratis! Oltre a splendidi affreschi, vanta anche un piccolo giardino con rovine romane.

Foto di F. Bartolini
Ritorniamo alla metro, facciamo il cambio a Termini con la linea B  e arriviamo al Circo Massimo per una passeggiata un po'più lunga. La prima tappa è in Piazza della Bocca della Verità, dove si trova la Chiesa di Santa Maria in Cosmedin, in cui è conservato il celebre monumento. Ok, la fila per dimostrare al mondo la mia onestà l'ho fatta anche io (cercate di arrivare presto, perchè nei periodi turistici è davvero molto lunga), ma poi prendetevi tempo e andate nei giardinetti a godervi la vista della piazza. E'come se tanti stili, tante Rome, si mescolassero tra loro. E'infatti posta sull'antico Foro Boario e ne rimangono come testimonianza i due graziosi tempietti di Portuno e di Vesta, di fronte alla Fontana dei Triton, e gli Archi di Giano e degli Argentari, dall'altra parte della strada.
Foto di F. Bartolini
Proseguendo verso il lungo Tevere, avremmo davanti un bello scorcio dell'Isola Tiberina. ed è proprio qui che si nasconde la Piazza di San Bartolomeo all'Isola. Non ha un qualcosa di particolarmente bello che mi ha attirato: la chiesa è piuttosto spoglia e non ci sono altri elementi caratterizzanti, se non l'atmosfera. Sull'antica nave di Roma, si respira un'aria di vacanza, rilassata, che la rende un ottimo posto per fermarsi a riposare, a godersi il momento e a lasciare alle spalle il caos cittadino. Un barretto si affaccia sulla piazza: ottimo per sedersi a prendere un caffè o un aperitivo con vista.

Foto di F. Bartolini
Passando sull'altra sponda del Tevere, si arriva nel rione di Trastevere, che è una delle mete caratteristiche per i turisti che invadono Roma. Per chi, come me, non sopporta la confusione, do un consiglio: sopportate la folla di gente e arrivate con calma in Piazza di Santa Maria in Trastevere. Qui c'è la vita: artisti di strada che suonano e ballano, caffè pieni di tavolini rivolti verso l'antica fontana e la chiesa omonima. Ecco, vale la pena dare un'occhiata all'interno: i mosaici dorati fanno invidia a quelli di Ravenna. Uno spettacolo da mozzare il fiato! Nel quartiere vi consiglio una cenetta a La Fraschetta, locale tipico e romantico, poco distante dalla piazza.
Foto di F. Bartolini
Ed infine, camminata al ritroso verso la metropolitana, rimanete sulla linea B e scendete a Cavour, proseguite per un breve tratto di strada e arrivate alla Piazza della Madonna dei Monti, ammirate la bellissima fontana e sedetevi sulle scalette solo dopo esservi presi una bella birretta in uno dei bei locali del quartiere. Per i più tirchietti, anche l'alimentari che vende frutta, verdura e birre può andare bene per una bevuta take-away.

sabato 26 aprile 2014

Fosse Ardeatine: un mausoleo della memoria

Tutti abbiamo sentito almeno nominare il terribile eccidio nazista delle Fosse Aredatine di Roma, perchè è stato uno dei più crudeli avvenuti durante la Seconda Guerra contro la popolazione civile. Cosa è successo e perchè? Il Mausoleo è lì per non farcelo dimenticare.

Il complesso comprende la gigantesca statua di travertino, visibile dalla strada, il sacrario e le grotte nelle quali è avvenuto il massacro di 335 persone. Si entra attraverso un suggestivo cancello di bronzo e si ha subito l'impressione di essere in un luogo carico di dolore.
Foto di F. Bartolini
Siamo arrivati all'ora di chiusura e non abbiamo potuto visitare il museo, che raccoglie documentazioni storiche sulla strage, sulla resistenza e sul periodo di occupazione tedesca di Roma. I custodi sono stati gentilissimi e pur chiudendo l'accesso, ci hanno permesso di fare un giro nella parte esterna. Il museo chiude infatti alle 15, mentre il sacrario rimane aperto fino alle 15.15. L'ingresso è gratuito.

Si entra subito nei cunicoli della vecchi cava ardeatina, che conservano l'aspetto originario, se non per l'aggiunta di pilastri eretti per sanare gli squarci provocati dalle bombe, che hanno impedito l'accesso al luogo dove erano stati ammucchiati i corpi. Alcune lapidi commemorative spiegano i fatti, ma tutto è lasciato spoglio, come se si volesse far acuire la sensibilità del visitatore di fronte a un posto, che di per sè  incute timore.


Si arriva poi al mausoleo, dove riposano i martiri, di cui facevano parte militari e civili, ebrei e partigiani. 12 salme rimangono ancora senza identità. Il 23 marzo 1944, i partigiani compirono un attentato in via Rasella contro un reparto armato nazista: morirono 33 soldati. La rappresaglia fu immediata: 10 italiani fucilati entro 24 ore per ogni tedesco ucciso. Si rastrellarono le case vicine, avvennero sparatorie sommarie e poi si giunse alle cave Ardeatine, dove si occultarono i cadaveri.

La ferocia dell'eccidio lo rende uno degli episodi storici più drammatici degli ultimi cento anni. Un pensiero a quei martiri è doveroso per conoscere, ricordare e fare in modo che non succeda mai più.

Monumento Fosse Ardeatine
via Aredeatina 174, Roma

Frida a Roma: ce l'ho fatta!

Ero solito pensare che ero la persona più strana del mondo, ma poi ho pensato che ci sono così tante persone in tutto il mondo, ci deve essere qualcuno come me che si sente bizzarra e imperfetta nello stesso modo che faccio. Immagino lei, e immagino che lei deve essere là fuori pensando a me. Beh, spero che se sei là fuori e leggete questo e sapere che, sì, è vero che sono qui, e io sono altrettanto strano come te. 
Frida Kahlo

Ecco perchè amo Frida Kahlo, perchè la seguo da tanto tempo, perchè a Berlino, qualche anno fa, sono stata in fila per più di un'ora per cercare di entrare alla sua personale, ma ho poi desistito, sperando in una futura mostra italiana. Finalmente Roma ha organizzato uno degli eventi più importanti del 2014, a livello artistico.

Le Scuderie del Quirinale sono raggiungibili dalla fermata metro A Barberini dopo una breve passeggiata, in cui si ha anche il tempo di ammirare il gruppo delle Quattro Fontane rinascimentali. Si affacciano sulla Piazza in cui ha sede la Presidenza della Repubblica e in una mattina di sole, tutto il bianco dei palazzi risplende, dando solennità a questo luogo, da cui si gode una bella vista della capitale.

Per evitare code, ho prenotato i miei biglietti online sul sito delle Scuderie: si devono indicare il giorno e la fascia oraria di visita, oltre al numero di ticket acquistati. Il prezzo di prevendita è di 2 € da aggiungere al costo del singolo intero di 12 €, ma ne vale la pena perchè con i coupon in mano si accede direttamente alle sale dell'esposizione. Avete tempo fino al 31 agosto.

Foto di F. Bartolini
I quadri sono disposti secondo una scansione temporale e si aggiungono ai pannelli con la spiegazione della vita di Frida: le 40 opere sono specchio di quello che le accade ed è impossibile raccontare la storia dell'artista, senza narrare anche quella della donna. Non ho preso l'audioguida e non ho partecipato alla visita guidata, ma si riesce a seguire bene l'andamento della mostra.

Tra bozzetti, ritratti e nature morte, spiccano i suoi autoritratti, che ci aprono l'anima della Kahlo: in uno i capelli si aggrovigliano in una massa infinita senza speranza, in un altro gli occhi fieri sembrano brillare, nell'altro ancora la stanchezza appesantisce le guance.

Sul finale le fantastiche fotografie di Nickolas Muray, che hanno reso celebre e conoscibile Frida fino ai giorni nostri come modello di un'eleganza personale e vivacissima.I colori degli abiti sono stati risaltati dalla ricerca cromatica del fotografo dei primi del Novecento e sono diventate immagini da copertina per giornali di moda, come Vogue.

Si possono ammirare anche alcuni filmati in cui Frida si muove nel giardino di casa sua con l'inseparabile Diego Rivera, di cui si possono anche vedere alcuni dipinti, e recita in un film che poi non verrà mai terminato.

La mostra si conclude con un pannello di citazioni proprio di fronte alla vetrata progettata da Gae Aulenti per vedere il panorama di Roma a 180°.

Sconsiglio una sosta al caffè eccessivamente caro, se non per osservare meglio il Palazzo del Quirinale dalle enormi finestre. Al bookshop, tanti gadget a tema e una bella selezione di libri su questa straordinaria artista messicana.




Sora Margherita, mangiare romano nel ghetto

E'sabato sera e ci incamminiamo a mangiare nel ghetto di Roma. Abbiamo sentito dire che è il posto giusto per trovare una buona trattoria con mangiare casereccio e sulla via principale, la scelta era tanta (ovviamente tutti i ristori kosher sono chiusi di sabato, quindi se volete provare la cucina ebraica, optate per un altro giorno della settimana).

In una piazzetta secondaria, con al centro una bella fontana, ci hanno attirato delle lucine blu, che incorniciavano una porta piena di adesivi di riconoscimenti gastronomici: da Tripadvisor alla Guida Michelin. Nessuna insegna, se non una lastra bianca con su scolpito: Sora Margherita in corsivo, come se lo scrivesse un bambino di terza elementare. 

La semplicità del posto ci ha subito rapito e abbia chiesto se fosse rimasto un posto per noi, ma il locale, non molto grande, era davvero pieno. Il gestore però ci ha proposto di aspettare per una decina di minuti: aveva una prenotazione in ritardo e se non si fossero presentati il tavolo, sarebbe stato nostro. Così è stato. Se volete provarlo, comunque, prenotate: i colpi di fortuna non sono così scontati!

Una volta entrati, le sale sembravano ancora più piccole e ci siamo incastrati a sedere, vicinissimi ad un'altra coppia. Alle pareti erano attaccati quadri d'autore e foglietti con dediche, poesie, stornelli in onore della buona cucina della Sora Margherita.

Abbiamo ordinato un carciofo alla giudia, fiori di zucca fritti (ne vado matta), un piatto di polpette e uno di abbacchio scottadito. Non abbiamo atteso molto per mangiare proprio come se fossimo a cena dalla nostra zia di Roma: il gusto era quello del "fatto nella cucina di casa".

I camerieri erano poi tutti alla mano e contribuivano a creare quest'atmosfera rilassata. Abbiamo concluso con due pezzi di torta alle visciole, fantastica per chi ama le amarene. 

Il conto non è stato poi così familiare: abbiamo speso sui 35 € a testa, compresi mezzo litro di vino, l'acqua e due caffè. Non accettano carte di credito.

Alla fine però non me ne sono pentita: sono rarissimi i posti in cui mi sono sentita così a casa. 


Sora Margherita
Piazza delle Cinque Scole, Roma
06 6874216

giovedì 24 aprile 2014

Un posto nel mondo, dormire a Tivoli

In una casa antica, proprio a due passi da Piazza del Plebiscito, nel centro di Tivoli, si trova questo sorprendente bed and breakfast, che ha il nome di un libro di Fabio Volo che amo, Un posto nel mondo. Si affaccia su una piazzetta in cui si può comodamente parcheggiare (a pagamento, nei feriali) e si raggiunge salendo una ripida rampa di scale. Di rado ho alloggiato in un appartamento così unico.

Sì, perchè non esiste una camera vera e propria. Si affitta l'intero monolocale con travi a vista e lucernari, nel quale si può soggiornare senza rinunciare a nessuna comodità. Alessandra, la proprietaria, vi accoglierà con calore ed è poi disponibilissima a dare qualsiasi tipo di informazione, spiegando dove si trovano luoghi di interesse sulla mappa della cittadina: si può raggiungere tutto a piedi, tranne Villa Adriana, che comunque si trova lontano dal centro abitato. Una bacheca con biglietti da visita e menù di pizzerie a domicilio è di aiuto per i più indecisi. Per chi invece vuole visitare i colli o la capitale, i consigli si estendono anche a queste zone, molto frequentate dai turisti che passano dalla casa vacanze
La cosa che colpisce appena entrati è il colore, poi si capisce che niente è lasciato al caso ed ogni singolo dettaglio è stato scelto con cura. Mobili di legno antico, poster di pubblicità d'epoca attaccati alle pareti, peluches appesi alle travi. Un separè in bambù divide la zona giorno, contraddistinta da una parete e da tappezzerie arancio, dalla zona notte, molto ariosa, con un muro verde e piumone della stessa tinta.

La cucina è piccola, ma ben fornita con stoviglie, microonde, pentole. Alessandra lascia anche il necessario per farsi la colazione: caffè, tè, pane in cassetta e marmellate, croissant confezionati. Di fronte al tavolo, un grande divano diventa un letto matrimoniale all'occorrenza. A disposizione degli ospiti, anche una tv con lettore dvd. 

Il bagno è davvero molto piccolo ed è l'unica pecca di questo originalissimo alloggio. Sono stati utilizzati in maniera funzionale tutti gli spazi disponibili, ma farsi la doccia non è proprio così comodo. 

Un posto che consiglio a giovani coppie in cerca di un rifugio romantico, ma anche a famiglie con bimbi. Prezzo per la notte di Pasquetta: 75€ più 1 € di tassa di soggiorno.

Piazza del Comune 13, Tivoli
329 5742223

Roma: 4 posti consigliati, che riconsiglio

Prima di partire per Roma, ci siamo fatti dare qualche consiglio per trovare ristoranti o punti per soste golose da non perdere. La capitale offre tanto e per tutti i gusti, quindi per evitare di girare a vuoto alla ricerca del locale giusto, ci siamo segnati le dritte dei nostri amici. Ci avevano indicati posti dove mangiare un buon gelato, dove fare una buona colazione, dove cenare "alla romana" e dove fare uno spuntino veloce. Ovviamente non abbiamo potuto testarli tutti, ma questi 4 non ci hanno affatto deluso.

  1. Partiamo da un classico: ci siamo fatti consigliare dal proprietario del bed & breakfast il suo ristorante preferito. Ci ha spedito a La Montecarlo, una pizzeria e trattoria poco lontano da Campo de' Fiori, e ci siamo ritrovati in un locale semplice, con alle pareti foto (tante foto) di personaggi famosi che sono passati da lì. "I camerieri sono proprio grezzi" ci aveva avvertito, ma in realtà sono stati simpatici e alla mano, dalla battuta facile. Abbiamo scelto due buoni primi, serviti su vassoietti di acciaio al posto del piatto, e i prezzi ci sono sembrati onesti per essere proprio nel centro di Roma. Il motto del locale è "Se voi 'na pizza dillo": dobbiamo tornare a provarla! 

  2. L'altra indicazione invece ci è arrivata dall'amico Nicola, di cui ci fidiamo a occhi chiusi in merito a posti buoni per mangiare, il Duecento Gradi, vicino ai Musei Vaticani e alla fermata metro Ottaviano. Definirlo una panineria sarebbe limitativo e lo si capisce dal menù. Tu scegli un ingrediente, suddiviso in macroaree (carne, pesce, verdure) e loro propongono diversi tipi di abbinamenti per panini con i nomi legati alla Capitale. L'attenzione alla qualità è evidente: tanti prodotti sono presidi Slow Food. Dal cinghiale al pesce spada affumicato, dal cervo fumè a creme di verdure: ce n'è davvero per tutti i gusti. I prezzi dei panini si aggirano intorno ai 7 €, ma sono abbastanza grandi e credetemi, si rimane con la voglia di provarne un altro, e poi un altro ancora... Aperto fino a tarda notte.


  3. Mi sono poi fatta incantare da un post di Federica di Viaggi Low Cost su una trattoria in Trastevere, La Fraschetta, in cui abbiamo prenotato una cenetta romantica. Ho scoperto solo dopo che il nome rimanda alle osterie tipiche dei colli romani, specialmente quelle di Ariccia, in cui i menù sono molto caserecci. L'ambiente è infatti molto curato in questo senso, con luci soffuse e trecce d'aglio appese al soffitto. Le tovaglie a quadri rossi e bianchi completano il clichè da classica osteria, ma non è affatto un "acchiappaturisti". La pasta è tutta fatta a mano e pur avendo un menù fisso, i piatti variano di giorno in giorno. Ci siamo concessi due primi non proprio light: cannelloni e carbonara, entrambe gustosi. Abbiamo proseguito con coda alla vaccinara e saltimbocca per non provare tutte, ma proprio tutte le specialità della cucina romana. Abbiamo condiviso una porzione di tiramisù, che sembrava "quello della mamma", per poi spendere meno di 35 € a testa, comprensivi di vino, acqua e caffè. Non accettano carte di credito. 

  4. Cambiando proprio genere, ci siamo fermati in un caffè, in cui non potete non andare se visitate Roma, il Caffè Sant'Eustachio, nei pressi del Pantheon. Il bar nasce negli anni Trenta come torrefazione a legna e nel 1938 viene creato il locale, che conserva ancora gli arredi e il pavimento in mosaici originari. Dal fuori, infatti, sembra un vecchio caffè poco curato, ma l'atmosfera verace la si respira appena si varca la soglia e si rimane rapiti dall'aroma che riempie l'aria. Un caffè costa 1.20 €, ma non ne ho mai bevuto uno più buono. Si possono comprare anche pacchi di caffè, macinato o in chicci, di varie grammature e merchandising a tema, come tazzine e insoliti cucchiaini, per un souvenir diverso di Roma. Dimenticavo: grazie alla romanaccia Chiara per avercelo segnalato!

giovedì 17 aprile 2014

Trattoria de Borg, mangiare in grotta a San Marino

La Trattoria de Borg si trova nel centro di Borgo Maggiore, uno dei nove Castelli della Repubblica di San Marino. Il Borgo è quello più vicino alla città ed è proprio nei portici, sotto il campanile che contraddistingue l'abitato, che si svolge il mercato tradizionale.

L'osteria è scavata nel muro ed è a tutti gli effetti una piccola grotta, come gran parte delle case antiche dei dintorni. L'atmosfera è quindi molto intima e non ci sono altri fronzoli a riempire l'ambiente: tutto è molto essenziale e tradizionale.


Ed è proprio la tradizione la padrona di casa: il menù è legato al territorio e alle sue ricchezze. Antipasti misti con salumi e formaggi della zona, piada e pasta fatte a mano, semplicità e genuinità nella scelta dei piatti. Si possono abbinare diversi tipi di pasta con il sugo che più preferiamo. Gli strozzapreti con salsiccia e pastrocchio, un trito di verdure miste, sono da non perdere.

Consiglio di non esagerare con le ordinazioni: le porzioni sono davvero abbondanti. I prezzi sono nella media, soprattutto considerando che si si trova a ridosso di un centro città turistico. Si organizzano anche delle serate speciali con menù fissi a 20 € circa, ma non sono riuscita a trovare un sito internet sul quale rimanere aggiornata. Un posto da provare, anche con la dolce metà.

Trattoria de Borg
via Valdes de Calvi 2, Borgo Maggiore (RSM)
0549 906302

martedì 8 aprile 2014

Jodie's Food, mangiare low cost a Prato

Un posto scoperto per caso, ma che si è rivelato una sorpresa. Definire il Jodie's Food una paninoteca sarebbe riduttivo, perchè il menù è vario, l'ambiente curato e il personale davvero gentile. A due passi dal centro di Prato, infatti, questo locale si affaccia su una delle vie pedonali più trafficate.

Dal fuori, si riconosce il marchio: due cagnolini, uno bianco con un osso al collo marrone e l'altro marrone con l'osso bianco. Una simmetria che si ripete nell'arredamento: il pavimento in parquet marrone e tutto il resto, tavoli, sgabelli, bancone bianco candido. Una scelta che mi è subito piaciuta, sia per la sua semplicità sia per la sua eleganza a livello visivo.

Un angolo, con tavolinetto e sedioline di plastica verdi, è riservato ai bambini, che hanno a disposizione il tappeto con la pista e giocattoli vari.


La formula a 5 € è conveniente e comprende un panino o un hot dog o un hamburger, una porzione di patatine fritte e una bibita. Si possono anche scegliere piadine o panini al lampredotto, al costo di 3€

C'è anche una selezione di taglieri di salumi, crostini e formaggi. La scelta è regionale: il calabrese, il trentino, ma io ho optato per il pratese con mortadella di Prato e crostino al lampredotto. Spesa: 5€.

Un ottimo compromesso per un pasto veloce e di qualità, proprio nel centro cittadino. 

via Santa Trinita 51, Prato

In gondola low cost

La gondola è da sempre il simbolo della città di Venezia e superata l'era della mania di comprare brutti souvenir di plastica da appoggiare proprio sopra al televisore, la gondola è rimasta il mezzo di trasporto preferito dei veneziani.

Sarà per la tradizione millenaria, sarà per il business di turisti che ci gravita intorno, è diventata però un lusso che non tutti quelli che visitano la Laguna possono permettersi. Un giro di 40 minuti costa circa 80 €: non proprio low cost, direi. Eppure sembra risiedere proprio lì l'anima veneziana: per i bambini sarebbe un divertimento e per gli innamorati il massimo del romanticismo. Niente paura, una soluzione c'è.

Prima però risaliamo alle origini di questa piccola barchetta, che originariamente aveva la forma di un guscio di noce, ma si è poi assottigliata e snellita fino a raggiungere le dimensioni attuali, perfette per traversare i canali. Viene dipinta di nero, perchè viene ritenuto il colore più elegante per i veneziani. 


Il felze, la cabina chiusa a metà dell'imbarcazione, era molto diffuso un tempo per favorire gli incontri galanti, lontano dagli occhi indiscreti. Ormai però non sono tante le gondole ad averlo. Gli appassionati di Madonna però non potranno dimenticare il video di Like a virgin in cui la giovanissima cantante si dimenava sulla gondola alla ricerca del leone perduto: ma come avrà fatto a non cadere nel canale?!

Insomma, tornando a noi, ecco il modo di risparmiare: gondole a 2 € per tutti i turisti! Il prezzo infatti scende a 0.70 € per i veneziani, mentre un tempo era 0.50 € per tutti. Il tragitto è breve e consiste in una traversata del Canal Grande, ma basta per far provare l'ebbrezza di essere finalmente salito su una gondola al prezzo del caffè.

I punti per imbarcarsi sono tanti: San Tomà, Fondamenta Santa Lucia, Ca'Rezzonico, San Marco, Santa Maria del Giglio, Salute. Tutti sono aperti la mattina, mentre solo Santa Sofia offre il servizio fino a circa le 20. Vale la pena provare, anche solo per portare a casa un souvenir alternativo a quello della gondola in plasticaccia: una bella foto delle vostre facce sorridenti sul mezzo d'imbarcazione più romantico del mondo.