giovedì 19 marzo 2015

In Calabria ho scoperto che...

Sono stata poco in Calabria, ma grazie a una guida d'eccezione, un'amica storica dell'arte, sono riuscita ad assaporare in poco tempo quello che rende questa terra così affascinante. E in Calabria ho scoperto che...

...non si mangia solo piccante
e per una che, come me, non lo ama, è stata una scoperta grandiosa. Il primo pranzo in Calabria è stato veramente sorprendente e non solo perchè la bella terrazza di Don Diego a Pizzo Calabro offre un delizioso scorcio sulla costa, ma anche perchè i piatti ordinati mi sono piaciuti molto per la delicatezza e la semplicità degli abbinamenti. 

Vi dico solo: polpo e fragole e fileja con pesce spada, mandorle e limone. Si attinge alla tradizione, ai sapori del posto e ovviamente non si può non provare il tartufo di Pizzo come dolce, specialità locale.

...le sirene non nuotavano
Il mito antico delle sirene narra che questi esseri dalle forme femminili fossero in realtà per metà uccelli e non pesci, come siamo abituati oggi a immaginarle. L'immagine attuale è dovuto a una successiva fusione con tradizioni celtiche, ma quello che viene testimoniato dai reperti archeologici che narrano la storia di Ulisse alle prese con le sirene presso Scilla e Cariddi, è che appunto questi esseri volassero attorno al leggendario eroe. 

Scilla non ho visto nessun mostro marino, ma una vista mozzafiato sul mare azzurrissimo della Calabria e tante stradine che dal mare si abbarbicano ripide verso il castello.

...la Magna Grecia esiste davvero
Tutti hanno studiato a scuola che il Meridione d'Italia è stato colonizzato dai greci, in antichità, e che il nome dato a tutti questi possedimenti fosse Magna Grecia, appunto. Non ho mai avuto fantasie specifiche sulla "Grande Grecia", ma quando ho visitato il sito archeologico di Locri ho avuto proprio l'impressione di non essere tanto lontana dal continente ellenico.

E'vero i reperti del sito urbano sono quasi dei ruderi, ma il museo è ben organizzato e racconta i modi di vita di allora: una quotidianità ben organizzata e moderna per l'epoca. In alcune teche si possono osservare strumenti da lavoro e giocattoli, oltre ai classici vasi ed ornamenti.



...bisogna sanificarsi prima di vedere i bronzi di Riace
Questa è stata una scoperta sconvolgente invece. Entriamo nel rinnovato Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e iniziamo la nostra visita parziale, rispetto alla collezione che verrà esposta da fine aprile in avanti, stando a quanto ci ha raccontato l'addetta alla biglietteria. Insomma superiamo l'arioso atrio centrale, il kouros in marmo, un corridoio con opere d'arte contemporanea con i bronzi come tema ed altre sale con sculture di gusto antico. 



Prima di arrivare alla stanza dei bronzi, ci dicono che dobbiamo entrare per piccoli gruppi. Dopo una breve attesa, ci fanno entrare in una stanza con le pareti a specchio, dove è una voce registrata a spiegarci quello che sta succedendo: ci stanno praticamente in qualche modo "purificando" prima della visione dei Bronzi di Riace, che potrebbero essere danneggiati anche dalle onde elettromagnetiche ed è per questo che viene richiesto di spegnere i cellulari. La situazione è stata tanto comica che sono rimasta a bocca spalancata, pensando al tempo in cui hanno resistito sui fondali marini.

Alla fine le altezze regali ci hanno ricevuto e devo dire che fanno il loro effetto tanta è la loro imponenza e la loro umanità: sembrano guardarti negli occhi. Valgono davvero tutta questa fatica!

...Gabriele d'Annunzio per una volta aveva ragione
Il lungomare di Reggio Calabria è davvero il chilometro più bello d'Italia. Non si vorrebbe essere altrove: l'eleganza della pavimentazione, le palme da una parte, la spiaggia e il mare dall'altra, la vista sulla Sicilia. Tutto è perfetto. Il Vate poi non aveva visto le 3 statue di Rabarama che abbelliscono la passeggiata e la rendono ancor più originale.


...amo gli olivi, i fichi d'India, l'agave e le palme
Le strade sono disseminate di eleganti fichi d'India e di alberi cameriere di agave,ma più di tutto amo gli olivi, con quelle radici gigantesche e secolari. Un piccolo particolare da non trascurare...visto che sono allergica agli olivi e ancora ne sto risentendo, dopo aver visitato una terra così verde. Si sa che l'amore è una malattia!

...capisco il dialetto
Questa non me la so spiegare nemmeno io, ma ho avuto poche difficoltà a comprendere la gente del posto che parlava in dialetto stretto. Forse sento un po'mia questa Calabria, che non è una regione, ma un vero e proprio sorriso.

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