Marostica è una cittadina in provincia di Vicenza, a pochi chilometri da Bassano del Grappa. La periferia piena di fabbriche, il centro storico protetto da mura: ecco come si presenta al primo impatto. Non ci vuole molto tempo per visitarla, ma una sosta ne vale davvero la pena e vi racconto perchè mi è piaciuta tanto.
Innanzitutto, è famosa per essere la "città degli scacchi", per la tradizionale partita con pedine viventi in costumi storici, che si celebra ogni 2 anni, a settembre, nella piazza principale dal 1923. Si pensa che lo spettacolo abbia origine da un'usanza rinascimentale, ma non ci sono testimonianze storiche che lo provino.
Fatto sta che osservando le fotografie, mi è venuta proprio voglia di assistere a quest'evento che sembra essere molto suggestivo e Marostica in autunno è proprio bella, come lo è la Piazza degli Scacchi, con la sua scacchiera gigantesca.
Purtroppo le foto non rendono giustizia: la serata piovosissima non ha facilitato gli scatti, ma ci si rende conto della serenità del posto. Palazzi storici ed eleganti, portici illuminati e tranquillità,
nonostante bar e ristoranti fossero pienissimi.
Abbiamo infatti faticato a trovare posto nella tradizionale Osteria Madonnetta: conviene prenotare, perchè merita assolutamente. Per noi, ha interceduto il proprietario del bed and breakfast nel quale alloggiavamo e abbiamo trovato posto in primissima serata, sebbene il locale fosse al completo.
Il posto è storico, la trattoria ha aperto nel 1904 e i suoi 110 anni se li porta bene addosso: ogni angolino nasconde un tesoro del passato e se alzate la testa, ci sono pannelli fotografici, che immortalano le principali notizie italiane di questo secolo talmente pieno di eventi.
E'un locale che ancora oggi fa storia: al nostro arrivo, un gruppo di vecchietti col bicchiere in mano parlava del più e del meno fuori dalla porta principale, poi abbiamo condiviso il tavolo con delle simpatiche turiste americane. Insomma: tutti passano di qui. Si dice persino che fosse il posto preferito di Hemingway, nella zona come cronista di guerra.
Si mangia benissimo e per una patita dei formaggi come me è stato quasi un obbligo prendere l'Asiago: stagionatissimo di fianco alla soprassata del posto e fuso insieme al radicchio rosso trevigiano nell'ottimo timballo.
Baccalà alla vicentina e fegato alla veneziana hanno completato la nostra cena veneta, che si è conclusa con il Maccafame, chiamato anche Putana, un dolce povero tradizionale, che mi è piaciuto un sacco. Consiglio il vino sfuso, più economico e ugualmente buono, e non potete perdere il ciliegino, che in realtà ci ha offerto il simpatico gestore.
E'un liquore realizzato dall'Osteria con un altro prodotto tipico: la Ciliegia di Marostica igp, rossa e con una polpa molto soda. Non era stagione per assaggiarne il frutto, ma in maggio- giugno non mancano le sagre a tema.
Il proprietario del Bed and Breakfast Marostica, nel quale alloggiavamo, non si è risparmiato in consigli sulle cose da vedere in zona, su come arrivarci, su cosa mangiare e su cosa bere. La sua simpatia e disponibilità ci sono state davvero utili e hanno reso il nostro soggiorno di una notte davvero piacevole. Era anche toscano come me! :)
Il b&b si trova in una zona residenziale, ma vicina al centro storico. La villetta è stata da poco restaurata e arredata con stile: bellissimo il mappamondo antico che si trova di fianco alla sala colazioni. Tanto materiale informativo e colazioni personalizzate.
I nomi delle camere si rifanno alla partita di scacchi e su di ogni porta si trova la foto del personaggio a cui è associata. A noi era capitata la camera della Regina, nei toni del bianco e del nero, arredata in maniera minimale e funzionale, con foto d'epoca alle pareti. Un piccolo terrazzino si affacciava sul campo di fronte e sebbene fosse all'ultimo piano, il signor Alessandro mi ha portato la valigia in stanza: una gentilezza rara.
Il posto macchina è interno e si può usare anche una piccola palestrina. L'idea è anche quella di allestire una zona wellness con idromassaggio nel giardinetto e sauna: un motivo in più per ritornarci. Dimenticavo: fate attenzioni alle illuminazioni, davvero particolari!
Spesa nella media: 60€ a notte.
Sempre su consiglio di Alessandro, siamo andati a vedere il Castello Superiore, raggiungibile anche con una passeggiata di una ventina di minuti, ma vista la pioggia battente, abbiamo desistito. La particolarità è che la costruzione si collega al corrispondente della parte bassa, grazie a una cinta muraria che abbraccia la rocca e il centro a valle.
Risalendo con la macchina, si possono vedere le mura nascoste tra la boscaglia fino ad arrivare in cima al colle, dove oltre ad un ristorante e ai ruderi storici, non c'è nient'altro. Passeggiare sulle antiche mura è stato emozionante e lo sarebbe stato ancora di più se non ci fosse stata tutta quella nebbia, che nascondeva il panorama, ma rendeva tanto inglese l'atmosfera.
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