Che crediate o no nella psicoanalisi, Sigmund Freud è uno dei padri dell'uomo moderno: è innegabile. A cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, ha fatto parte della schiera di intellettuali e artisti che rese Vienna uno dei fulcri della civiltà contemporanea.
Le avanguardie e le nuove discipline mettevano in luce il dramma dell'esistenza umana, protesta verso sicurezze a cui non riusciva più ad appigliarsi nel mondo, che si stava preparando alle Grandi Guerre. E' stato proprio Freud, nella sua corrispondenza con Einstein, a prevedere un conflitto globale che avrebbe annientato la terra.
Ecco perchè, pur non abbracciando in toto le sue teorie, ho voluto rendere omaggio a questo grande personaggio, visitando la sua casa viennese, in Berggasse, aperta dalle 10 alle 18, tutti i giorni. Il biglietto intero costa 9€, con riduzioni per studenti e bambini e con circa un euro in più si può partecipare ad un tour guidato.
La prima cosa che mi è piaciuta è stata quella di avere modo di visitare un quartiere di Vienna, fuori dal centro (anche se io l'ho raggiunto a piedi, senza problemi) e poco turistico. A parte i tipici palazzi eleganti con cortili interni, si potevano vedere le vetrine di bistrot alla parigina, di negozietti etnici e di qualche libreria. Un posto tranquillo e residenziale, insomma.
Ed infatti in Berggasse, al civico 19, ci si accorge di essere arrivati al Museo, grazie all'insegna Freud, altrimenti sembrerebbe di entrare nell'ennesimo palazzetto signorile. Non aspettatevi una reggia: Freud è stato famoso all'epoca come oggi, ma non viveva nel lusso ed è stato costretto ad abbandonare l'abitazione- studio nel 1938, in seguito alle leggi naziste.
La stanza che mi ha colpito di più è stata la sala d'aspetto, ricca di statuette antiche, che lo psicoanalista collezionava. E'stata ricostruita grazie all'aiuto di Anna, la figlia minore, che ha contribuito anche all'allestimento dell'esposizione permanente, comprendente lettere, fotografie e libri appartenenti alla famiglia.
Oggi è sede anche di mostre permanenti, sia di arte contemporanea sia di tematiche riguardanti Freud stesso, ed il sito web del Museo è costantemente aggiornato al riguardo. Ma è l'atmosfera che vi si respira a renderlo interessante e forse questa "contaminazione" con altro disturba un po' dall'argomento per cui si va in pellegrinaggio alla famosa casa.
E'vedere Freud nelle foto come uomo e come padre, passeggiare tra gli scaffali della sua libreria, sostare nella stanza in cui lo aspettavano i suoi pazienti e collaboratori, ritornare indietro in quell'epoca così piena di vita, a rendere la casa così affascinante.
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