La Bocchetta si trova a Conco, lungo la stradina tortuosa che da Bassano del Grappa arriva ad Asiago e la sua costruzione da castello delle fiabe appare all'improvviso dopo aver superato casette ordinate e boschi. L'edificio è enorme, rosa ed assomiglia davvero a un maniero Disney, però in stile altoatesino.
Me lo aveva consigliato un'amica ed io che sono un po'refrattaria al romanticismo, temevo una crisi iperglicemica in quel tripudio di cuori e cervi in amore, ma invece mi sono divertita un sacco e vi spiegherò perchè.
Innanzitutto alla Bocchetta non si dorme e basta, è anche ristorante e centro benessere. Nei dintorni si possono anche fare belle passeggiate nel giardino pieno di cuori fatti con i sassi e nei boschi vicini, ma la pioggia non ce lo ha permesso. Non è lontano dai complessi sciistici e dispone di una palestrina, Ha poi anche un negozietto di souvenir, lo Chalet dei Doni, nel quale ho comprato una tovaglietta da colazione con cervi e cuori: ormai ero contagiata!
Avevo prenotato il Pacchetto Giornata d'Amore, che prevedeva il pernottamento in suite, prima colazione a buffet, cena con prodotti tipici alla carta e accesso al centro benessere, oltre ad un idromassaggio e a una sauna con uso esclusivo. I prezzi delle diverse offerte non sono per niente elevati. Visto che era un regalo, la direzione mi ha inviato per e-mail un voucher molto carino, intestato al mio fortunato fidanzato.
Il centro benessere Sophie è in realtà piccolo, ma con la possibilità di prenotare i pacchetti e i diversi servizi ad orari diversi, ci si passano delle ore di vero relax. La piscina con vista bosco e decorata con affreschi di paesaggi, colonne in stile classico e una fontana con putti è grande ed è circondata da lettini molto comodi, sui quali ci si può sedere a leggere una delle riviste a disposizione o a mangiare un po'di frutta, presa dal buffet riservato agli ospiti.
Non mi era mai capitato di usufruire di servizi in privato e devo ammettere che fare sauna e idromassaggio a due è stato davvero intimo e, sì, lo devo dire, romantico. Una volta usciti dalla sauna, ci potevamo rilassare su lettini massaggianti e l'atmosfera nell'idromassaggio era da film: luci soffuse, petali di rosa e sali da bagno profumati.
I servizi offerti però sono tantissimi: da quelli di un tradizionale centro estetico, come manicure e lampade, ai massaggi professionali. Nella bella stagione, si può anche usufruire di una zona solarium.
Passiamo alla cucina, che per me è stato il punto forte del soggiorno: tutto era davvero buonissimo e servito con cura! La scelta era tanta, da piatti semplici a più elaborati, con prodotti del posto, come formaggio Asiago, funghi di bosco e selvaggina. I dolci però sono da provare, sia per la loro bontà sia per il loro "allestimento": lo strudel è arrivato su uno specchio, sul quale oltre alla fetta di dolce erano sistemati anche un barattolino con il gelato al timo, un ricciolo di panna e...dovete ordinarli!
L'ambiente del ristorante è sempre moolto romantico, con quadri con figure di donne alle pareti, portatovaglioli con perline, bambole di porcellana e su ogni tavolo, una fiaba sull'Amore. Anche la colazione è davvero degna di nota e la varietà è molto ampia: da uova strapazzate con bacon a torte di mele. La mia zona preferita però è stata quella con formaggi e marmellate del posto.
Mi dimenticavo la cosa più importante: alla Bocchetta non c'è copertura di rete mobile. Già sul sito, lo staff avverte di questo inconveniente che è diventato, a mio avviso, il loro punto di forza. Si legge anche una volta arrivati in un cartello, posto vicino alla reception: si consiglia invece di stare sempre al telefono, di parlare, leggere un libro o semplicemente rilassarsi.
Così ho fatto: il mio onnipresente smartphone è rimasto in camera, spento e qui vi spiego anche perchè ho fatto poche (e brutte) foto. Anche se solo per un week end è stata una bella liberazione forzata, senza la quale non ci avrei mai rinunciato: niente notifiche, niente connessione continua, niente di ingombrante in tasca.
A un certo punto, stesa sul lettino, mentre sfogliavo un vecchio Vanity Fair, ho alzato gli occhi all'orologio e mi sono chiesta come avesse fatto il tempo a passare così velocemente. Forse avevo proprio bisogno di un po' di "niente" per riempirlo.
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