Nella giornata di San Giovanni, patrono di Firenze, ha aperto i battenti il Museo del Novecento, attesissimo in città. Doveva essere terminato già in primavera e l'attesa stava diventando un po'troppo lunga: tante le aspettative per un luogo che avrebbe dato una svolta al classicissimo turismo fiorentino.
Nelle prime giornate di apertura al pubblico, l'entrata è stata gratuita e così, immaginando la grande folla che avrebbe invaso le sale, ho preferito aspettare qualche giorno per potermi godere in santa pace le sale e le opere esposte. Finalmente ce l'ho fatta anche io!
La sede dell'esposizione si trova in Piazza Santa Maria Novella, nell'antico Spedale delle Leopoldine del XIII secolo che già di per sè rappresenta un luogo da visitare nella città, in contrasto con i contenuti modernissimi. "E'dedicato all'arte italiana del XX secolo e propone una selezione di circa 300 opere distribuiti in 15 ambienti espositivi", si legge nella presentazione.
Si entra nel chiostro e la collezione si articola in due piani, oltre ad un mezzanino, in cui viene proiettato un filmato, ma andiamo con ordine... L'orario estivo del museo prevede un'apertura no stop dalle 10 alle 21, con eccezione il giovedì (10-14) e il venerdì (10-23). Il biglietto intero costa 8.50 €.
Pitture, sculture e installazioni si alternano a foto e filmati per raccontare uno spaccato sulla vita artistica italiana del secolo scorso, un'era di grandi innovazioni formali e di protesta, di scoperta di nuovi linguaggi comunicativi e espressivi.
Non conoscevo le avanguardie fiorentine e le opere realizzate grazie alle borse di studio di Carlo Ludovico Ragghianti per la costituzione del Museo Internazionale di Arte Contemporanea. Guardate anche il Video d'artista e fatemi sapere cosa ne pensate: io mi sono un po'impaurita! ;)
E'stato interessante osservarle e prendere qualche informazione al riguardo, ma devo ammettere che sono stati "i grandi noti" a rubare la mia attenzione: Bruno Munari e i suoi mobiles, i colori violenti di Vedova e lo squarcio essenziale di Fontana mi hanno fatto essere contenta di aver comprato il biglietto.
Si prosegue con collage e opere legate al mondo musicale per arrivare all'esposizione sul Maggio Musicale Fiorentino: un video dell'Istituto Luce racconta di cosa si tratta e alle pareti i bozzetti di scenografie, firmati da De Chirico, Guttuso, Casorati.
Si passa poi alle collezioni più tradizionali di opere appartenenti alle avanguardie italiane classiche del Novecento: Morandi, Marini, Soffici, De Pisis...insomma, quei quadri che vi aspettereste di vedere in un museo sul ventesimo secolo dell'arte nel nostro paese.
Ci sono arrivata già un po'stanca: il primo piano è stato faticoso, perchè conoscendo poco, ho cercato di capire il tema dell'esposizione. A posteriori, ne sono un po'dispiaciuta: avrei voluto soffermarmi di più di fronte a I fidanzati di Cavaglieri.
Il percorso termina con il video L'idea di Firenze nel cinema che raccoglie gli spezzoni di film in cui si vede il capoluogo toscano, da Vita futurista del 1916 a Un tè con Mussolini del 1999, passando per Amici miei, Ritratto di signora, Il ciclone, Cronache di poveri amanti e A ovest di Paperino. Il montaggio dura una ventina di minuti, ma mi è piaciuta molto come conclusione della visita: fa fermare a pensare e a riflettere sulla nostra bella Firenze.
Il suo panorama è di per sè scenografico e rappresenta una cornice artistica impegnativa, anche per questo museo neonato. Spero che attraverso eventi e incontri, possa diventare un polo culturale innovativo, che testimoni i moti di rinnovamento tentati nel Novecento.
Everything might be different si legge nell'installazione posta nel chiostro, appena si entra e con il Museo del Novecento, Firenze sta provando ad essere un po'più diversa.
Se volete guardare qualche foto, ne ho caricata qualcuna su Facebook: date un'occhiata!
Nessun commento:
Posta un commento