Dopo l'unificazione d'Italia, alcune città vennero risanate e a Firenze, allora capitale, venne costruito il Mercato Centrale, proprio a ridosso delle tradizionali bancherelle di San Lorenzo. Il grande edificio, in ghisa, ferro e vetro, era frutto delle avanguardie architettoniche del tempo e divenne la meta per tutti i cuochi e i buongustai della città fino a un periodo di immeritato declino.
Dopo un'opera di accurato recupero, il Mercato è stato inaugurato nella primavera di quest'anno e finalmente sono riuscita ad andare a dare un'occhiata. Il piano inferiore è rimasto lo stesso: pensate a un classico bazar coperto, dove gli odori di pesce, verdura e fiori si mescolano...avete visualizzato nella vostra mente? ecco, è proprio così. Potete farci spesa fino a mezzanotte.
Salendo delle scale mobili l'atmosfera cambia al primo piano e la prima cosa che si nota è una gigantesca campana di vimini che fa da lampadario. Lo spazio è luminosissimo, grazie alle pareti di vetro, che però d'estate sono un'arma a doppio taglio: l'effetto serra è assicurato e ieri sera era davvero caldo. Tutto è arredato in maniera sobria e le piante verdi rendono tutto molto più familiare.
Per chi, come me, ci si trova per la prima volta, è un po'difficile orientarsi e decidere da dove cominciare: oltre alla macelleria, pescheria e forno, troverete anche il banco delle birre artigianale, il punto vendita Eataly, la scuola di cucina.
Il mercoledì è il giorno giusto per andarci in orario di aperitivo perchè fino a fine giugno verranno organizzati in questa serata concerti jazz: Street band&Street Food. I negozianti infatti avevano preparato le loro specialità in versione stuzzichino.
Abbiamo cominciato con tartarre di salmone (2 €) al banco del pesce e polpette di pollo al curry (1€ l'una) dal polpettaro (il termine l'ho inventato io, ma da lui si vendono solo polpette), ricottina di bufala a forma di stella (2 €), bruschette di bresaola e robiola (5 €) e tagliere di formaggi europei (12 €) al bancone dei formaggi. Abbiamo diviso i piatti per degustare un po'tutto e devo dire che le porzioni sono abbondanti: sono uscita con la pancia piena.
La genuinità delle pietanze e il sapore dei cibi si capisce dal primo morso e mangiare in un posto così luminoso con sottofondo musicale è stato davvero rilassante. Unico neo: l'acqua un po'cara a 1.50€.
Ho finalmente provato anche la pizza napoletana, ovviamente in un'altra occasione, altrimenti mi sarei candidata a Men vs Food. Perchè la pizza è proprio quella verace, alta ma non molliccia. I gusti sono tradizionali, con pochi condimenti, perchè è l'impasto ad essere veramente buono.
Abbiamo dovuto aspettare un po', perchè la pizzeria è davvero presa d'assalto, soprattutto da studentesse americane, impazienti di mangiare il must italiano per eccellenza nel settore cibo. Il prezzo si aggira sugli 8€, ma vi assicuro che ne vale la pena.
Ho finalmente provato anche la pizza napoletana, ovviamente in un'altra occasione, altrimenti mi sarei candidata a Men vs Food. Perchè la pizza è proprio quella verace, alta ma non molliccia. I gusti sono tradizionali, con pochi condimenti, perchè è l'impasto ad essere veramente buono.
Abbiamo dovuto aspettare un po', perchè la pizzeria è davvero presa d'assalto, soprattutto da studentesse americane, impazienti di mangiare il must italiano per eccellenza nel settore cibo. Il prezzo si aggira sugli 8€, ma vi assicuro che ne vale la pena.
Mi rimangono ancora da provare tanti tanti piatti: la mozzarella di bufala, la pasta fatta in casa, i taglieri di affettati, il fritto misto. Di sicuro, è una meta imperdibile a Firenze: per la gente del posto, dà la possibilità di provare sempre qualcosa di nuovo proprio in un luogo storico; per i turisti, è un posto insolito dove mangiare sano e tipico, in una location davvero d'effetto.
Un piatto è qualcosa di più di quello che mangi, si legge su un cartellone appeso alle pareti, ed al Mercato Centrale è davvero così. Mangiare diventa convivialità, tradizione, cultura, ma soprattutto gusto, un senso che spesso sacrifichiamo in nome del cibo veloce senza qualità.
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