Firenze è una città che riserva sorprese ed è per questo che andrebbe girata aguzzando gli occhi e ponendo attenzione ai particolari, perchè sono proprio quelli che fanno la differenze. Avete mai osservato i cartelli stradali? Ce li abbiamo davanti ogni giorno, ma ormai la nostra vista opera una veloce selezione di colori e forma per decodificare il messaggio e...via! si passa oltre!
Da quando è spuntato l'omino nero e senza volto intento a rubare la striscia bianca dal divieto d'accesso, a Firenze non è più così: si guardano i cartelli per scovare l'opera d'arte. Tutto questo grazie a Clet Abraham, pittore e scultore francese, che ha ideato questa nuova forma di street art.
Questi interventi urbani vengono compiuti di notte. Clet applica degli stickers, senza alterare la leggibilità del cartello, ma rendendone reversibile il messaggio: ecco come una cosa quotidiana di utilità pubblica e immediata può trasformarsi in qualcosa di diverso, in un concetto universale, in un'opera d'arte.
Il suo intento è quello della divergenza: quello di sovvertire la routine con creatività, suscitando riflessione e divertimento. Si assume un altro punto di vista, guardando i cartelli con occhi nuovi. Clet ha lavorato in tantissime città d'Italia e del mondo, da Milano a Parigi, da Londra a Palermo.
I suoi soggetti, oltre all'uomo nero stilizzato, sono molteplici e in continuo divenire: angeli e diavoli, cuori trafitti, uomini al volante, cinture sganciate, banane... Tutti soggetti presi dalla vita comune e dalla quotidianità, che però hanno fatto scalpore e hanno fatto discutere sulla validità della sua arte.
Oltre alla polemica sui riferimenti a Cristo in croce e alla Pietà, la sua installazione dell'"omino della Bic" in bilico sul Ponte alle Grazie di Firenze è stata in un primo momento rimossa. Era una provocazione, in contrapposizione al preziosissimo teschio di Damien Hirst esposto all'epoca in Palazzo Vecchio. Clet voleva dare modo a tutta la gente comune di godere di un'arte alla loro portata e sebbene avesse incontrato il gradimento della popolazione, il ponte ritornò spoglio nel giro di pochi giorni.
Il Comune di Signa però ha commissionato un'opera analoga per il laghetto al Parco dei Renai e passato del tempo, anche Firenze ha trovato lo spazio sul Ponte alle Grazie per accogliere quest'opera tanto contemporanea quanto insolita, ma nella quale si riconoscono i fiorentini di oggi. E'questo il merito più grande di Clet: è riuscito a far breccia nel cuore della classicissima culla del Rinascimento, dove il concetto di moderno sembrava essere un tabù ed è invece stato ribaltato da questo fantastico artista francese.
Una caccia al tesoro in giro per la città alla ricerca del suo passaggio sarà un passatempo divertente, durante le vostre passeggiate nel capoluogo toscana. Il suo atelier è visitabile invece nel quartiere di San Niccolò ed oltre a una mostra dei suoi cartelli, è interessante poter osservare altre sue opere. Nel piccolo angolo shop, oltre a cartoline e pins, finalmente stickers di Clet acquistabili al prezzo di pochi euro. Dove li attaccherete?
Grazie mille sono proprio queste curiosità che cercavo. :)
RispondiEliminaEsistono molte delle sue opere anche a Napoli, ne fotografai moltissime.
Sono felice di esserti stata d'aiuto! Lavoro a Firenze e ci sono spesso anche per piacere...qualcosa ho pubblicato sul blog, altrimenti resto a disposizione per qualsiasi tua curiosità
EliminaSono felice di esserti stata d'aiuto! Lavoro a Firenze e ci sono spesso anche per piacere...qualcosa ho pubblicato sul blog, altrimenti resto a disposizione per qualsiasi tua curiosità
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