La Sangiovesa di Santarcangelo è osteria e ristorante, è bottega, ma soprattutto è un pezzo della tradizione romagnola. Ha sede in un antico palazzo del centro storico e ogni saletta ha un qualcosa di particolare che la lega ai costumi locali: le grotte tipiche santarcangiolesi, le parole e i disegni di Tonino Guerra appesi alle paresti, le ceramiche da cucina.
Appena entrati, la bottega di prodotti (ovviamente) tipici accoglie i visitatori e oltre a delizie culinarie provenienti dalla Tenuta di Saiano, di proprietà del ristorante, si possono comprare canovacci con il logo della Sangiovesa, ceramiche, libri, vini.
Si passa poi alla Sala da cui si snodano le altre, più piccole e dedicate all'amore e al teatro, le salette del ristorante. Quella principale è invece occupata dall'Osteria: in essa si mangiano salumi, formaggi, qualche piatto del giorno. Il menù del ristorante è più ricercato e consultabile sull'esauriente sito internet. Ottimi i dessert da sorseggiare con un albana della casa.
Tutto è molto curato: dalla presentazione dei piatti alla scelta degli ingredienti. Il locale, anche se sempre molto pieno, è tranquillo e informale. Sembra proprio di essere in casa di un' azdora. I camerieri danno sempre il benvenuto e hanno un bel sorriso sulle labbra: non è così scontato e quando accade di incontrare gente così amichevole, io mangio con più gusto.
La grande cucina non nasconde i sapori della terra dalla quale nasce.
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