Le 10 foto sono poi il mio "best of" del brevissimo viaggio a Bruxelles. E'una città che non ci si aspetta, ricca di contraddizioni e di sorprese. Il lato negativo è stato il grigio: pioggia e nuvoloni non ci hanno dato tregua, ma poi al negozio di souvenir Brussels Corner (i souvenir qui hanno un ottimo design) abbiamo scoperto perchè e ci siamo comprate la t-shirt con su scritto "Belgium, where rain in typical". Svelato l'arcano.
Il lato positivo invece è stata l'ironia, perchè Bruxelles mi ha fatto ridere tanto: dagli stralci di fumetto alle pareti alle buffe statue in bronzo venerate come divinità, dal proprietario dell'albergo che mi ha quasi convinto che la Cappella Sistina si trovasse a Firenze al bar karaoke in cui sono finita alle 2 di notte.
Foto di A. Ferri |
1. Le patatine
Comincio dall'inizio, in senso cronologico. Siamo arrivate a Bruxelles che era già notte e non eravamo particolarmente affamate, così abbiamo optato per un maxi cartoccio di patatine fritte da Maison Antoine, un chiosco famoso dal 1948 per le sue numerose salse calde e fredde.
La mia aveva un nome strano e come al solito mi sono affidata all'affinità linguistica per scegliere: non mi sono pentita, sapeva di crauti ed era ottima. Si può scegliere di sedersi sulle panchine di Piazza Jourdan o al calduccio di una delle sue birrerie, convenzionate con la friggitoria.
Stava (che strano!) piovendo e così ci siamo rifugiate in un pub, dal gusto newyorkese e non siamo riuscite ad arrivare infondo al nostro cartoccio infinito, accompagnato da una buona Leffe scura. Ci siamo godute una serata alquanto belga, perchè in giro si vedeva solo gente del posto.
2 e 3. La Grand- Place
Ecco, qua invece si trovano soprattutto turisti, ma come fare a non passarci? Si dice che sia una delle piazze più belle del mondo e su di essa, si affacciano palazzoni eleganti e dorati in stile fiammingo, che di notte si illuminano di colori.
E'proprio al chiarore della luna che la Grand- Place acquisisce, secondo me, un fascino particolare. Calma e tranquillità, interrotta da cori di ragazzi che si siedono in cerchio al centro della piazza e intonano canzoni. La Grand- Place è il cuore della città ed è per questo che si merita 2 scatti.
Foto di A. Ferri |
Foto di A. Ferri |
4. Il Parco del Cinquantenario
E'un'immensa area verde nel quartiere europeo, dove si respira un'atmosfera rilassata. Le statue delle quattro stagioni ci accolgono al cancello principale, per poi lasciarci alla vista dell'imponente arco di trionfo, che segna l'ingresso ai tre grandi musei, quello del Cinquantenario, quello delle armi e di storia militare e l'Autoworld.
E'un posto tranquillo, adatto per pic nic e passeggiate nel verde, lontano dai circuiti turistici, sebbene la vicinanza ai musei. Così l'ho vissuto io, andandoci di mattina presto: intorno a me signore eleganti con cagnolini al guinzaglio e tanti coraggiosi sportivi che sfidavano il freddo, facendo jogging. Il parco ha un che di romantico e di sicuro le sue statue piaceranno agli appassionati di fotografia.
5. Le gaufre
...o waffle sono un'altra delle specialità del Belgio. Ultimamente anche nelle città italiane si possono trovare queste cialde dolcissime, ma vi assicuro che non hanno niente a che fare con quelle assaggiate in giro per Bruxelles.
Innanzitutto costano pochissimo: gaufre a 1€, condimento dagli 80 centesimi in su. Ho scelto la cioccolata fondente (un'altra delle innumerevoli eccellenze del paese, ma non vi parlerò di cioccolaterie, perchè non avrete che l'imbarazzo della scelta, una volta arrivati nei dintorni della Grand-Place) e...che bontà!
Dove mangiarle? Pressoché ovunque! Il mio posto migliore è di fianco al Manneken Pis e così arriviamo al punto 6.
Foto di A. Ferri |
6. Il Manneken Pis
Letteralmente il bambino che fa la pipì. E'una piccola statua in bronzo, che sovrasta una fontana, ed è diventato uno dei simboli di Bruxelles. Le sue origini sono avvolte nella leggenda e la versione che più mi piace è quella, secondo la quale, il ragazzo ha spento la miccia di una bomba che avrebbe distrutto la città, urinandoci sopra.
Fatto sta che il Manneken Pis è diventato un eroe e si è meritato il guardaroba di una rock star. Quando ci sono capitata, ho avuto la fortuna di assistere a una cerimonia commemorativa per il cambio d'abito, dove un gruppo di persone, con il giubbotto con il logo della statua, hanno intonato una canzoncina a lui dedicata. E'stato incredibile vedere l'attaccamento della gente a questo piccoletto e poi...è davvero carino: non lo vedrete mai vestito allo stesso modo!
Foto di A. Ferri |
A Bruxelles ci sono altre statue che rappresentano persone e animali nell'atto di fare la pipì, ma io ho visto solo il cane, lo Zinneke Pis, sapendo solo dopo dell'esistenza della Jeanneke Pis, la ragazzina. La grandezza è quella naturale di un bastardino, che si ferma proprio all'angolo di una strada e alza la zampetta. E'molto naturale.
Ho visto altre due statue con i cani: una al Parco del Cinquantenario e un'altra in una pizzetta vicino alla Stazione Centrale. Mi è sembrata un'attenzione meritata per i migliori amici dell'uomo.
Foto di A. Ferri |
8. I murales a fumetti
Alzate la testa, perchè poco lontano dal Manneken Pis, inizia l'itinerario dei murales a fumetti, che spuntano, insospettabili, sulle facciate di case seriose e grigie. Bruxelles è infatti la città del fumetto ed esiste anche un museo a tema, ma se non avete voglia di stare al chiuso, questa passeggiata fa per voi.
Quello di Lucky Luke dovrebbe essere l'opera più grossa, ma altri eroi dei fumetti regalano un sorriso, come Tin Tin e Asterix e Obelix. Il progetto è iniziato nel 1991 e ogni anno si arricchisce con opere nuove. Vi consiglio di scaricare la mappa dal sito dell'Ufficio del Turismo, nella quale sono elencati tutti i muri dipinti.
9. Birra e moules frites
Delle patatine ho già parlato, ma le cozze accompagnate da questo contorno sono il piatto tipico del paese. E'un must, non gli scampa, a meno che...come me, non siate appassionati di cozze e cercate un escamotage per evitarle, senza rinunciare alla cucina tradizionale.
Noi abbiamo scelto Chez Léon, un ristorantino che ci ha sorpreso. Innanzitutto era l'unico senza i cartelli dei menù turistici in questa stradina parallela al corso principale e poi appena si entra si ha l'impressione di arrivare in una casa storica, con tanto si scale di legno scricchiolanti.
Abbiamo cenato al primo piano e abbiamo ordinato cozze fritte e un pomodoro ripieno di gamberetti: tutto era davvero molto gustoso e siamo uscite con la pancia piena. Non abbiamo rinunciato alla birra della casa. Non si può passare da Bruxelles senza degustare un'ottima birra!
Un altro pregio del ristorante, che al mio ritorno, ho scoperto essere il capostipite di una catena internazionale di ristoranti specializzati in cozze, è che si trova a due passi dal Delirium Café, il pub della famosa birra con l'elefantino rosa.
10. I puffi
Non tutti sanno che il Belgio è la patria dei Puffi e ovviamente potete visitare anche il Villaggio tematico oppure comprare un souvenir al negozio puffoso. Io mi sono accontentata di una foto ricordo sotto la grande statua che si trova vicino alla Stazione Centrale.
Peyo, il loro creatore, era di Bruxelles e il racconto della nascita delle piccole creature blu mi fa un po'pensare allo spirito di questa città così particolare. Si racconta infatti che per farsi passare una saliera, Peyo disse a un amico "Passami quel puffo!", inventandosi una parola che ricordasse la forma dell'oggetto. L'altro gli rispose "Ecco il tuo puffo, poi ripuffalo al suo posto!" e per uno scherzo, per un gioco, nacquero i Puffi, personaggi amati da bambini di tutte le età.
Booktrack del viaggio: Igiene dell'assassino di Amélie Nothomb, una simpatica e nera scrittice belga
io una volta sono stato a Bruxelles solo per il Delirium ;-)
RispondiEliminagiovedì musica dal vivo al piano interratooo!!
Ahahah!!!! Potrei farlo anche io, dopo esserci stata.. ;)
EliminaDevo andare a Bruxeless assolutamente :) c'é anche il volo diretto dalla mia città (Alghero), tranne in inverno!
RispondiEliminaSì!! è una città da visitare e con Ryanair si vola a Charleroi a prezzi stracciatissimi
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